Ecco la risposta alla domanda “Quanto tempo ha un debitore per contestare un decreto ingiuntivo?“.
Un debitore ha 40 giorni di tempo per contestare un decreto ingiuntivo, a partire dalla data in cui il debitore riceve la notifica del provvedimento.
Questo termine è stabilito dall’articolo 645 del Cod. Proc. Civ..
Durante questo periodo, il debitore può contestare il decreto ingiuntivo presentando un’opposizione davanti al Tribunale.
L’opposizione è un’azione legale con il quale il debitore contesta la legittimità del credito e richiede una revisione del caso.
In pratica, il debitore sostiene che il credito non sia dovuto o che vi siano motivi giuridici per non pagarlo.
L’opposizione deve essere presentata tramite atto di citazione, ossia un atto redatto dall’Avvocato, e presentato dallo stesso in Tribunale depositandolo.
All’interno di questo atto, il debitore dovrà esporre le ragioni per cui contesta il credito e chiedere l’annullamento del decreto ingiuntivo.
Effetti dell’opposizione:
Se il debitore presenta opposizione entro i 40 giorni, l’efficacia del decreto ingiuntivo viene sospesa, e il Giudice fisserà una data per la discussione della causa.
A questo punto, sarà necessario dimostrare la fondatezza della propria posizione e il credito sarà oggetto di un processo ordinario.
Se il Giudice ritiene che l’opposizione sia infondata, il decreto ingiuntivo diventa definitivo e il credito potrà essere recuperato attraverso le procedure esecutive (pignoramento, ecc.).
È fondamentale che, in caso di opposizione, il debitore agisca tempestivamente per evitare che il decreto ingiuntivo diventi definitivo senza possibilità di contestazione.
La normativa di riferimento per la domanda “Quanto tempo ha un debitore per contestare un decreto ingiuntivo“
Riferimenti normativi: